JURGEN

Io fotografo la mia ansia.
O meglio, questo mio modo di fotografare scaturisce dalla mia ansia.
La mia ansia rispetto al tempo che passa, la mia ansia rispetto alla mia vita
che percepisco scivolare inesorabilmente via; percezione di cui in tempo
reale sono sempre meno consapevole.
Oggi non credo di essere solo in questo senso, ma molto mal accompagnato
sì.
L’importante non è tanto cosa fotografo, quanto come lo fotografo.
Fotografo le tracce sempre più consumate e rarefatte del mio passato e della
mia storia attraverso la mia città, Milano, cercando di renderle il più possibile
espressione di vita.
Per prendere coscienza della mia paura di essere ormai grande non ho bisogno
della Piramide di Cheope, per ora mi è più che sufficiente il Trenino del Parco
Sempione.