Sirene
Sui muri di pietra dei sotterranei di un antico convento si aprono finestre sulla realtà dei migranti. In particolare, sulle “sirene” che oggi affiorano dai nostri mari: le nere sirene che arrivano dalle sponde dell' "altro" Mediterraneo, quello che bagna i paesi del Nord Africa.
L’installazione è realizzata con materiali audio-video della registrazione del melologo Sirene, mito della contemporaneità. La texture sonora interagisce con i pixel delle immagini che vengono proiettate, modificandole in tempo reale.
In più, il visitatore interagisce con l’installazione e ne trasforma in parte e incosapevolmente i contenuti sonori e visuali attraverso il movimento del proprio corpo, catturato da apposite telecamere.
La struttura a volta dei sotterranei contribuisce a riverberare il suono, facendo spesso perderne l’intelligibilità originaria e trasformandone lo spettro.
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