y-balluL

y-balluL

L’installazione si prefigge di parlare al plurale per arrivare all’ unico. Recupero di un’identità singola che osserva, si guarda e si scopre; risveglio dell’anima, del corpo, risveglio dal torpore cerebrale e affettivo. È un sogno al contrario, dove la notte rimbocca le palpebre per guardarsi allo specchio, poi scoperchiare il cielo malconcio e scoprire gli altri, per scoppiare in minuscole rivoluzioni accendendo un fiammifero in miniere piene di fughe di gas di coscienza.
y-balluL è una ninna nanna in reverse dove la musica è di un risveglio paradossalmente stonato, senza pretese, distorto e massacrato, per massacrare il tempo e per concentrarsi su se stessi e l’universo.
Y= un grado o livello di iniziazione. L’uomo, che elevandosi verso l’alto attraverso la conoscenza, deve superare la visione dualistica e conquistare il giusto distacco per capire qual è la strada da seguire. (Significato esoterico)
Y= simbolo di Resurrezione nel cristianesimo.
La rinascita avviene attraverso una presa di coscienza dell’esserci qui e ora, una resurrezione in una trasformazione - dilatamento dell’intelletto e metamorfosi corporea nel guardare il proprio riflesso e superare quest’ultimo per osservare il mondo. Il corpo, elemento chimico a bassa resistenza, un acciaio dolce che si ossida, che si sfalda, che si scioglie, si scopre in nodi, fibre e il cuore che scava nella tasca coniugando luce e sensazioni lacrimogene: oggetto contundente trapiantato in una gabbia toracica per piangere di nascosto.
Un ambiente sterile, che fa sentire il freddo di un’esistenza fatta di occhi chini, mai lucidi, sul pavimento dell’inettitudine.
Prima scultura (prima tappa): DISORDINE.
La scultura in fil di ferro ha il capo chino non percepisce la proprio presenza e non si riflette; lo specchio rotto è la presenza patetica in uno spazio lacerato dall’inettitudine.
Seconda scultura (seconda tappa): SCIOGLIMENTO.
La scultura si accorge della propria presenza riflettendosi nello specchio e provoca il proprio corpo in un spasmodico gesto di togliere quel velo che oscura i bordi e sparpaglia la percezione di se stessi.
Terza scultura (terza e ultima tappa): SNERVATURA. (Operazione meccanica cui vengono sottoposte le lamiere, prima dello stampaggio, perché acquistino maggior plasticità).
La scultura in fil di ferro inizia la sua metamorfosi in legno e scolpisce in luce lo sterno e il cuore da masticare, da vivere. Il petto non è un monolocale, ma diventa contenitore di parole al contrario da trattenere con le dita. Il mutamento avviene dopo aver superato il proprio riflesso per aprirsi al mondo e farsi invadere dal “TUTTO” per non essere mai più “NIENTE”. Riuscire a liberare la propria spina dorsale per alzarsi, camminare e iniziare la rivoluzione: non c’è riposo quando la volontà diventa un mostro di amore in un gesto di superamento da “osservare se stessi” a “concepirsi nel mondo” per agire, per parlare, per FARE.
Una croce di luce, organo genitale maschile, simbolo cristiano di redenzione, una croce che può essere uncinata se si annega nella retorica, in un mostruoso tentativo schiavista mirante ad una composizione “monocefala” della società. È complicato essere uomini ed essere fieri di esserlo; l’opera non vuole esaltare, ma vuole raccontare una condizione comune dove i sentimenti vengono campionati e il pensiero singolo viene racchiuso in un demagogico rispetto al silenzio.
y-balluL è una prova, un soundcheck di volontà, dove l’artista, appoggiato il proprio corpo al pensiero, fa risuonare la propria ricerca di verità; verità malate, retroattive, spaccate, chirurgiche, disprezzabili, ma pur sempre autentiche e che cigolano: “sembra di sentire che tutta la solitudine sta per finire”.

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