Quel che resta (What is left)
Questo autoritratto è stato creato tramite la sovrapposizione di due fotografie dello stesso soggetto: la prima, netta e precisa, sfrutta un singolo flash ad alta potenza; la seconda, più effimera ed evanescente, corrisponde ad una singola lunga esposizione in cui sono stati sommati un centinaio di colpi di flash a bassa potenza. Il respiro ed il naturale movimento del corpo hanno fatto sì che la seconda immagine risultasse indefinita rispetto alla prima.
Quando si attribuisce alla fotografia il compito di raccontare una persona, scegliere tra un singolo momento chiaro o un centinaio di attimi confusi tra di loro appare come un controsenso: nessuna delle due foto è più vera dell’altra, ma tramite l’unione di entrambe si può arrivare ad ammettere come sia la fotografia che la propria persona siano frutto di un processo di costruzione del reale.
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Ciao,
Lino
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