La Settimana Santa breve
Lo statuto sanciva preliminarmente il numero chiuso della confraternita. Obbligo per i nuovi ammessi era farsi l’abito confraternale: un sacco o camice di tela di lino bianco, una mozzetta di seta (ormesino) nera, sulla quale è appuntato lo stemma della confraternita, (un medaglione dipinto che raffigura le Anime del Purgatorio), un cingolo con fiocco di seta nero, ed infine un cappuccio di tela bianco, che non viene attualmente più calato sugli occhi, ma rivoltato sul capo, per recenti leggi di ordine pubblico.
La Chiesa del Purgatorio, sede della confraternita, conserva 14 tele, raffiguranti le stazioni della Via Crucis, risalenti al settecento. Si tratta di dipinti di scuola napoletana, attribuibili alla stessa mano tranne le stazioni VI e IX, di autore più popolare.
I confratelli di oggi, non più con le anime perse che bruciano nelle fiamme eterne dei medaglioni (tranne quello della stazione VI, un autoritratto), non più col cappuccio calato sugli occhi, concentrano la loro settimana di passione nel solo Venerdi Santo. Tirano fuori dagli armadi i loro abiti confraternali, alcuni vecchi di oltre 70 anni, li indossano sopra i loro accessori di uomini e donne del 21°secolo e rinnovano nei loro volti il dolore della passione di Cristo, almeno per una sera…
In questi scatti, il loro dolore a tempo, la loro postura, il colore del loro incarnato si sovrappongono all’immagine del Cristo che perpetua le sue sofferenze…
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