Vanitas

Vanitas

Vanitas esplora la frattura tra l'immagine estetica e l'immagine mediatizzata.
Nell'immagine, l'artista rappresenta la difficoltà di esprimere la propria identità in una società in cui l'autorappresentazione è ormai onnipresente.
Per distanziarsi da questa assenza di bellezza estetica tipica della società contemporanea, l'artista volge la sua attenzione ai modelli classici in cerca di legittimazione, ma nel processo perde parte della propria identità. Essa si offusca e si dissolve nell'ambiente circostante.
Trivializzando il conturbante rapporto tra narcisismo e morte, Vanitas è allo stesso tempo una beffarda natura morta e un oppressivo memento mori.
Una figura geometrica astratta nasconde maliziosamente l'identità e la vitalità di un corpo costretto in una posizione immobile e ieratica, tipica dei ritratti classici.
La tensione prodotta dalla dicotomia vita-morte, movimento-immobilità inganna l'osservatore e lo porta a dubitare sull'esistenza e lo svolgimento di un'azione sull'immagine.
E' attraverso la ricerca estetica, l'astrazione e l'imposizione di rigore nell’immagine che l'artista può ritrovare ed esprimere la sua identità senza per questo esibirla.

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