Corviale: ritratti Kilometro-politani

Corviale: ritratti Kilometro-politani

Il progetto nasce per documentare quanto sta avvenendo a Corviale, una delle più discusse e controverse periferie romane. Superando le separazioni e trasformando il disagio in opportunità, l’isolamento in desiderio di condivisione, la comunità sta crescendo nella consapevolezza del valore delle sue architetture e dei suoi paesaggi, ma soprattutto della qualità delle relazioni che questo processo di riconquista dell’identità e dell’orgoglio collettivo sta generando, restituendo ad ogni individuo il suo ruolo di costruttore e co-creatore, in linea con le più attuali scoperte scientifiche.
Come artista, ricercatrice ed operatrice culturale cresciuta su questo territorio, sento la necessità di raccogliere questo patrimonio collettivo traducendolo in azione artistica prima ed in opera dopo, mettendo al centro, attraverso il ritratto fotoenergetico, le persone, la loro energia ed il loro impegno.
Tutto è energia e tutto è vibrazione, queste le nuove conoscenze di fisica quantistica: ogni realtà è il frutto delle vibrazioni in atto. Come scrive Bohm, siamo osservatori e creatori della realtà osservata. Ogni realtà è prima di tutto visione, ed ogni visione è strettamente interconnessa con la coscienza di osservatore ed osservato.
Da qui l’idea di ritrarre la coraggiosa e vivace comunità di Corviale che “mettendoci la faccia, la propria storia ed energia”, sta mettendo in rete sogni, aspirazioni e volontà di trasformazione, ridisegnando ed arricchendo ogni giorno di progettualità e concretezza, il suo territorio, concepito come summa delle potenzialità individuali e di una visione collettiva sempre più condivisa.
La tecnica di realizzazione prevede varie fasi: le persone sono dapprima fotografate, poi invitate a scrivere qualcosa di sé in relazione al Corviale, per poi essere guidati alla realizzazione di un ritratto energetico con il metodo melAjna®, un percorso di consapevolezza di sé, messo a punto dall’artista in trentanni di ricerca nella materia pittorica fisica e metafisica (vedi www.monicamelani.org). Il processo è semplice quanto funzionale; un foglio di carta viene imbevuto d’acqua, così da risultare uno specchio riflettente pronto ad accogliere gocce di colore liquido acquarello che, per “interferenza d’onda e vibrazioni” generano forme, vere e proprie mappe di un percorso ricco di memorie, emozioni e tracce di vita. I materiali prodotti (foto, scritto e dipinto) sono quindi digitalizzati e riuniti nel ritratto fotoenergetico.
Il ritratto per l’artista è quindi strumento di indagine interiore, di conoscenza e comunicazione con l’altro, tessera di una realtà collettiva più complessa, di cui ogni individuo è co-creatore. Una nuova visione che l’artista imprime al Corviale, la cui unità di misura non è più il grigio “palazzone”, ma un Kilo-metro di persone che lo abitano, animano e colorano con la loro energia. Il progetto, che è stato avviato nel novembre scorso, conta ad oggi una ventina di ritratti: i primi dieci metri.
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