Photomaton

Photomaton

Amedeo Abello, cerca di raccogliere in un esperimento visuale, (foto-)grafico, le contraddizioni di questa nostra epoca post-post-moderna, urbana, necessariamente digitale e nostalgicamente analogica, e per farlo decide di prendere posto sul margine, lì dove è possibile avere una visione più ampia dell'orizzonte contemporaneo e delle contraddizioni che ne costituiscono il tessuto.

Photomaton è un set di fototessere, medium caratterizzato da specifiche caratteristiche che lo rendono unico.
La dimensione delle immagini è fissata dalla legge e il loro principale uso ne fa dei veri e proprio documenti che definiscono l’identità del soggetto ritratto.

Durante la Biennale di Venezia del 1972, Franco Vaccari presenta “Lascia una traccia fotografica del tuo passaggio”, raggiungendo uno dei momenti massimi di spersonificazione del gesto fotografico. Una macchina per fototessere permette allo spettatore di fotografarsi in totale assenza dello sguardo del fotografo durante il momento del click.
Ponendosi a metà strada tra la fotografia di paesaggio e il ritratto fotografico, Amedeo Abello gioca con l’errore fotografico, oltrepassando il limite delle caratteristiche tecniche del mezzo: la macchina per fototessere programmata per ritrarre un soggetto, viene utilizzata per catturare le immagini del paesaggio.
Attraverso l’utilizzo di uno specchio, riflessione metalinguistica sul meccanismo delle macchine fotografiche Reflex, Amedeo riesce ad estendere l’occhio dell’obiettivo ad una visione apparentemente esterna, fondendo così le correnti del concettuale mondano e analitico.

Possiamo immaginare l'atto artistico di Abello come un evento che si estende oltre i limiti degli oggetti che produce, le singole fotografie. L'artista guarda i passanti attraverso lo specchio, la città sfila davanti al proprio riflesso, la cabina fotografica da produttore di immagini identitarie in formato standard, pensate per singoli individui di un complesso societario, diventa finestra della folla su se stessa. Lo scatto arriva all'improvviso, cristallizzando in un istante un processo più ampio. La casualità diventa analisi, e l'intero meccanismo creativo favorisce la presa di coscienza , e una limitata comprensione, dell'incontrollabile.

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