Può una stupida canzone pop essere il punto d'incontro tra due innamorati lontani, ma casualmente sintonizzati sulla stessa stazione radiofonica? Un qualsiasi brano da top ten diventa l'espediente ritmico per esplorare il percorso di una transizione da motel. Ed ecco che un dialogo d' amore si tramuta dunque in un simbiotico monologo, fino ad acquisire la precaria forma definitiva, attraverso un camaleontico cambio di pelle, di una pornografica riflessione sul genere. Di pornografico però, non resta altro che l'occhio voyeuristico ed indagatore dell'osservatore che, nel privato ed intimo spazio di una stanza d'albergo, va alla ricerca di un organo genitale, o di qualsiasi carattere sessuale secondario, per poter mettere a tacere l'inquietudine dell'incertezza.
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celeste,
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