L'Arte prevalente (0917)
Le relazioni tra la danza (e dunque la musica), la pittura, la grafica, in un preciso progetto, “L’Arte prevalente”, affiorano e si intrecciano nelle immagini senza delimitazioni ne’ confine, con in più il fascino della inafferrabilità e fugacità del sogno: il nudo femminile è percepito non nella sua scontata seduzione, ma nel battito vitale (forse come simbolo o archetipo), nelle onde di un movimento accennato e perduto, in un indice vorticoso che quasi ne nega il sesso, l’ identità, la bellezza, ma non la forza e il palpito della sua componente “umana”.
Figura umana perciò dominante, collocata volutamente in spazi violenti (l’ atelier dello scultore Giorgio Bevignani) oppure metafisici e algidi (un Museo d’Arte Moderna)...
Così, infine, le immagini dell’ artista di origine salentina, ci ricordano tutte come ”Arte” possa essere anche il breve racconto di un respiro, il riverbero di una emozione folgorante, il frammento di un sogno, che la macchina fotografica congela e in qualche maniera annienta.
Solo in questo modo ciò che si disgrega si consegna altrove.
E, ultimo brandello di vita, entra definitivamente nel mistero.
Annamaria Contenti
Commenti 5
Complimenti!
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