Guelfi & Ghibellini

Nella vita, le categorie opposte, qualunque siano, sono come gli estremismi, sempre sullo stesso contorno e talvolta a contatto, pur se ciascuno di loro pensa di essere avulso dal contesto.

Le fazioni, di cui guelfi e ghibellini rappresentano una storica e connotata espressione, sono la perfetta tautologia espressiva e identificativa di cui è ancora pieno il mondo.

Ognuno di loro avvizzisce, a poco a poco, pensando al solo e inutile tornaconto individuale, ai miseri calcoli di bottega, che come sabbie mobili inglobano e azzerano i singoli egoismi. Gli intermediari metafisici, illuminati e lungimiranti, sono numericamente insufficienti, quasi introvabili, e tutto questo contribuisce all’impoverimento di ogni reciprocità umana.

Per fortuna, in ognuna di queste fazioni contrapposte esiste il germe della diversità, e quindi non si è mai completamente “guelfi” così come totalmente “ghibellini”.

E ciò rappresenta l’essenzialità del protagonismo buono, l’innovazione di sensibilità estrema che forse non cambia il mondo però cambia almeno la possibilità di interpretarlo.