"Ultimo giorno di lavoro del G8 - L'Aqila 10 luglio 2009" Stefano Bullo
B rain
“Nel costante fluire d'immagini, segno distintivo della società mediatizzata, l'occhio umano fatica a catturare visioni della realtà capaci di resistere nella memoria più di pochi secondi. Scomparsa la visione diretta del reale, l'uomo contemporaneo resta esposto a un mondo di rappresentazioni, che imitano la realtà e si sostituiscono ad essa. Al bombardamento costante di fotografie e filmati lo spettatore resiste soltanto grazie all'innata capacità dell'occhio di fare economia. Bastano pochi tratti somatici e alcune linee di contorno per riconoscere in pochi millesimi di secondo una personalità mediatica, o la confezione di un prodotto di massa. I dipinti di Stafano Bullo traggono a piene mani da quel fiume d'immagini che inonda la nostra realtà quotidiana. Egli opera come un collezionista di esperienze mediatiche, ossessionato dalla volontà di fissare la storicità di tali avvenimenti e rendere eterno un istante. Nei suoi quadri si susseguono personaggi più o meno celebri che fanno parte del nostro immaginario mediatico, oppure scene tratte dalla rappresentazione dei fatti di cronaca sui quotidiani o in rete. Spesso presenta immagini che si preferirebbe rimuovere o che conosciamo soltanto per trasmissione indiretta, come scene di guerriglia urbana e di immigrazione clandestina, la cui assenza dall'esperienza di vita diretta viene felicemente giustificata. Nei dipinti di Stefano Bullo, tuttavia, queste realtà non si impongono prepotentemente, bensì insinuandosi lievemente, attivando un processo di riconoscimento calibrato. Attraverso un'attenta procedura di sottrazione della definitezza, infatti, nei suoi ritratti e nelle scene d'assieme cerca di raggiungere la forma sufficiente, ma necessaria, che permetta l'identificazione sicura del soggetto da parte dello spettatore. La qualità pittorica del giovane veneziano, sia nei ritratti che nei dipinti di grande formato, supporta la famigliarità e vicinanza dello spettatore con i soggetti rappresentati. Scevra di dettaglia, ma eroicamente colorata, la realtà che dipinge si presenta come le immagini trasmesse da uno schermo al plasma. Le pennellate dense e sicure delineano le fattezze minime dei soggetti, mentre i fondali sintetizzano con pochi tratti le coordinate spaziali fondamentali e i colori si prestano a reinterpretazioni continue in connessione al soggetto stesso.
Come visioni fugaci strappate alla memoria, nei quadri di Stefano Bullo viene presentata l'immagine residuale della società mediatica, quella che resta catalogata e latente nella mente di ciascuno. Nelle sue opere rielabora la realtà rappresentata e grazie a questa re-visione rende evidente, in maniera disarmante, l'artificialità della nostra immagine del mondo.”
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