Oblò
Un'estate al mare ovvero: nulla di nuovo sotto il sole ma sott'acqua l'uomo crepa... e continua a guardare.
Quello che quest'installazione propone è uno sguardo in between, ovvero tra la vita e la morte, tra sopra e sotto, tra dentro e fuori le acque del mare.
L'uomo che resta in superficie è ignaro del pericolo che può insidiarsi sott'acqua (rappresentato dallo squalo) - o forse è un falso pericolo; il sole splende fino al tramonto, ma quando scendono le tenebre chissà se tutto sarà come l'abbiamo lasciato alla luce del sole. Specularmente, sugli ultimi due oblò, ci sono un super8 di un gruppo di nudisti in spiaggia (1971) - ancora nulla di nuovo sotto il sole - e sott'acqua delle scarpe perdute... Un naufragio di clandestini o una nave da crociera o le scarpe si sono solamente perdute in mare. L'oblò è un'apertura, un foro circolare di modeste dimensioni, realizzato su di una superficie di legno e tamponato da una lastra in vetro supportata da un telaio. A differenza di una finestra vera e propria, l'uso dell'oblò avviene in condizioni in cui sia necessario poter scrutare l'esterno senza esporsi troppo alle insidiosità che in determinati contesti l'ambiente può assumere.
I video che scorreranno in loop, le durate sono differenti così gli oblò non saranno mai neri tutti assieme,
6 sono i soggetti dei video:
Bagnanti:
realizzato in diverse spiagge della penisola Italiana apporta lo spirito del bagnante spensierato.
Squali:
il pesce simbolo della paura in mare si muove innocuo ma comunque minaccioso.
Occhio:
centrale nella visione rappresentato sott'acqua ci rimanda al senso della vista che muta in acqua. Tramonto: il tramonto visto dal mare da dentro l'acqua provoca un senso di paura misto al buio.
Super8:
Il mare vissuto da un gruppo di nudisti negli anni '70 ritrovato nel mare magnum delle immagini.
Scarpe:
le scarpe in mare rappresentano il senso di smarrimento perdita e restituzione.
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