BEHIND THE MIRROR

L’installazione di otto specchi tagliati che non riflettono, crea la sensazione di trovarsi in uno spazio che non può essere definito. I piani si annullano e le profondità diventano incerte tanto che ogni possibilità di misurarne l’estensione è vanificata. L’unica cosa da fare è abbandonarsi alla indeterminatezza assoluta di uno spazio sconfinato.
Lo specchio, magico oggetto pronto ad ingannarci, deve aspettare Lewis Carroll che nel 1871 intuisce che presto il mondo guarderà oltre l’apparenza, dietro e dentro le cose e le persone.
I miei specchi riprendono il concetto del superamento di una visione ovvia, scontata e sicuramente irreale – noi vediamo quello che vogliamo vedere – e diventano l’invito a superare le soglie della conoscenza per una visione oltre.

Patrizia Molinari