#alzailculo
Alzailculo, 2014, installazione, spray e tecnica mista su 250 scatoloni di cartone, 30x30x60 cm
L’opera Alzailculo, realizzata in occasione del Gala finale del 27° GrandPrix Advertising Strategies, costituisce una irriverente e dissacrante installazione incentrata sul tema della crisi di lavoro e di idee che attanaglia la nostra situazione presente.
Si tratta di un enorme muro, dal forte impatto umano e ambientale, costituito da oltre 250 scatoloni di cartone assemblati su cui appare la grande sagoma, disegnata a stencil, di un uomo in giacca, cravatta e ventiquattrore che chiede l’elemosina. Come recita il cartello alla mano, la sua è una “fame di idee”, una fame che incalza sempre più il mondo della pubblicità e dei creativi, e li obbliga a trovare costantemente l’ispirazione giusta, anche se sotto pressione. Un sondaggio di iStock sui professionisti creativi ha infatti scoperto come la metà di essi sostenga che il livello di creatività nella loro società o non è cresciuto, o è addirittura calato negli ultimi dieci anni.
Il muro di Mr. Savethewall è un muro scomodo, di disturbo, di disordinaAzione, come il muro temporaneo di barili alzato nel 1962 in Rue Visconti a Parigi da Christo o come la barriera Equivalent VIII realizzata nel 1966 da Carl Andre e formata da 120 mattoni refrattari. Un muro che vuole scuotere, che vuole determinare una reazione nel pubblico, ma anche incitare all’azione, al dinamismo, all’operosità. Accanto all’uomo, infatti, una scritta lo incita ad “Alzareilculo” perché, secondo l’artista, il futuro di ciascuno di noi è nelle proprie mani; questo vale tanto per il creativo e per l’imprenditore quanto per la sardonica figura del gorilla, testimonial pubblicitario, che ha conquistato la cima del Trofeo del GrandPrix, dedicato al successo del brand e delle strategie di comunicazione, e urla “My future is in my hands”, come unica alternativa per il riscatto economico e sociale di creativi e imprenditori.
Tante volte c’è la tendenza ad autocommiserarsi: “Ho fame di idee”, lamenta il creativo che rischia il posto o l’imprenditore con l’azienda ferma. Basta piangersi addosso! Bisogna alzare il culo! Io lo posso dire con certezza: “Seduto ho avuto tante idee, ma è alzando il culo che le ho realizzate!” (Mr. Savethewall)
L’opera Alzailculo, realizzata in occasione del Gala finale del 27° GrandPrix Advertising Strategies, costituisce una irriverente e dissacrante installazione incentrata sul tema della crisi di lavoro e di idee che attanaglia la nostra situazione presente.
Si tratta di un enorme muro, dal forte impatto umano e ambientale, costituito da oltre 250 scatoloni di cartone assemblati su cui appare la grande sagoma, disegnata a stencil, di un uomo in giacca, cravatta e ventiquattrore che chiede l’elemosina. Come recita il cartello alla mano, la sua è una “fame di idee”, una fame che incalza sempre più il mondo della pubblicità e dei creativi, e li obbliga a trovare costantemente l’ispirazione giusta, anche se sotto pressione. Un sondaggio di iStock sui professionisti creativi ha infatti scoperto come la metà di essi sostenga che il livello di creatività nella loro società o non è cresciuto, o è addirittura calato negli ultimi dieci anni.
Il muro di Mr. Savethewall è un muro scomodo, di disturbo, di disordinaAzione, come il muro temporaneo di barili alzato nel 1962 in Rue Visconti a Parigi da Christo o come la barriera Equivalent VIII realizzata nel 1966 da Carl Andre e formata da 120 mattoni refrattari. Un muro che vuole scuotere, che vuole determinare una reazione nel pubblico, ma anche incitare all’azione, al dinamismo, all’operosità. Accanto all’uomo, infatti, una scritta lo incita ad “Alzareilculo” perché, secondo l’artista, il futuro di ciascuno di noi è nelle proprie mani; questo vale tanto per il creativo e per l’imprenditore quanto per la sardonica figura del gorilla, testimonial pubblicitario, che ha conquistato la cima del Trofeo del GrandPrix, dedicato al successo del brand e delle strategie di comunicazione, e urla “My future is in my hands”, come unica alternativa per il riscatto economico e sociale di creativi e imprenditori.
Tante volte c’è la tendenza ad autocommiserarsi: “Ho fame di idee”, lamenta il creativo che rischia il posto o l’imprenditore con l’azienda ferma. Basta piangersi addosso! Bisogna alzare il culo! Io lo posso dire con certezza: “Seduto ho avuto tante idee, ma è alzando il culo che le ho realizzate!” (Mr. Savethewall)
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