FINESTRA
La finestra per antonomasia è il visibile, soglia labile che contemporaneamente si costruisce e decostruisce, si dilata. Finestra attraversata da luce, aria, suoni, profumi. Finestra come dispositivo dove il rapporto interno-esterno deflagra, aprendo le possibilità a campi emotivi molteplici.
Questa “finestra”, costruita da stratificazioni di carta da incisione, scava nel vedere. Un vedere senza contrafforti, un vedere onnivoro, quasi uno rispecchiarsi.
Siamo, ancora, nell’era antropologica della ruota: determinante per come viviamo, pensiamo, mangiamo, facciamo la guerra e altro. Ho voluto inserire questo elemento decontestualizzandolo dal suo uso prettamente strumentale.
Questo lavoro fa parte di un ciclo di sculture il cui soggetto mi è stato suggerito principalmente da una particolare attenzione per i suoni. Il suono non fa da compendio alla scultura, ma ne è parte integrante e attiva. La traccia audio ha tenuto conto di tutti i temi sopra scritti senza cadere nella trappola della narrazione.
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