"Stazione n°12"

"Stazione n°12"

L’opera proposta, STAZIONE N°12, prima di essere fissata su pannello di legno è stata installata e fotografata su un tronco dilaniato e morente, adagiato sulla recinzione di un terreno confinante con l’inceneritore di Acerra, dove il legno utilizzato per realizzare la scultura è stato rinvenuto. Oltre al rimando iconografico della crocifissione, c’è il riferimento formale alla stessa struttura brucia rifiuti, le cui ciminiere sullo sfondo appaiono come la proiezione lontana, asettica e metallica, dell’opera proposta, un piccolo tronco dalle sembianze di un corpo umano mutilato e squarciato nella metà superiore. Un legno bruciato, avvelenato da aria e terra, testimone del disastro respirato da sempre e scordato ogni istante. Nella terra dei fuochi l’inceneritore suona l’inno della carbonizzazione in ogni dove di ogni cosa, cadaveri di ogni sorta bruciati o seppelliti
L’installazione, si compone di elementi rinvenuti sul territorio di Acerra e nei quali gli autori hanno rintracciato delle corrispondenze con la situazione Socio/ambientale locale, che vede numerosi terreni confinare con l’inceneritore, struttura sotto “inchiesta” per la possibile incidenza, in concausa con le migliaia di roghi abusivi, e il seppellimento di rifiuti tossici, dell’incremento delle malattie tumorali, la morte del bestiame e della terra.
Dopo essere stata istallata e fotografata ad Acerra, l’opera è stata trasferita su un pannello di legno sul quale è stata fissata. Durante le esposizioni, accanto a tale pannello, a testimonianza del luogo del ritrovamento, del contesto e dell’inceneritore, viene collocata la foto. Il tronco, icona della metà inferiore di un corpo crocifisso, come le numerose altre opere costituite di elementi ritrovati sul territorio, diviene restituzione cromatica e formale di un disastro socio/ambientale irreversibile.
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