Genhomo
L’opera è composta interamente di teste di argilla, che, come per le molecole del DNA, sono collegate tra loro mediante dei legami forti, a costituire la struttura a doppia elica.
Sono teste umane che rappresentano l’unicità, reale o supposta, del ruolo dell’uomo come unico essere vivente sulla superficie terrestre in possesso della conoscenza, o meglio del bisogno di conoscenza.
L’uomo è l’unico essere vivente a poter “vedere” una rappresentazione del genoma. Tanto da avere messo in progetto la possibilità di descrivere la struttura, la posizione e la funzione dei circa 30.000 geni che caratterizzano la specie umana, ottenendo così la “mappa” del DNA umano.
Mentre gli altri animali, potremmo dire, agiscono (subiscono?) il loro DNA, l’uomo può “pensarlo”, vederlo, modificarlo, manipolarlo… per sé ma anche per gli “altri” esseri viventi. L’uomo agisce sul DNA.
E’ forse “la testa” dell’uomo che oggi domina lo sguardo sul DNA?
Commenti 4
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