DEPENDENCY
(…)Ironia e spiazzamento, strategie di comunicazione sempre più diffuse nella cultura attuale, sono quelle scelte da Giovanni Presutti in Dependency, opere fotografiche che riflettono sulla dipendenza come strumento di sopravvivenza alla vita contemporanea. Con grande capacità di sintesi l'autore restituisce un ritratto veritiero della nostra società, facendoci sorridere di fronte alle singole immagini, ma soprattutto favorendo un'accurata riflessione d'insieme sull'uomo che, attraverso un eccesso di comportamenti e la conseguente assuefazione, mette a nudo le proprie debolezze, quella fragilità di fondo che nonostante cerchi di mascherare si delinea come suo tratto distintivo. (…)Presutti però non sceglie l'approccio drammatico, non vuole appesantire il discorso come invece fanno alcuni fotografi della sua generazione, non c'è retorica nelle sue fotografie, il suo sguardo è ironico ma profondo, divertito ma critico, le immagini sono impaginate con grande rigore e pulizia, i colori, dove presenti, sono accesi e calibrati in modo da guidare lo sguardo del fruitore sugli aspetti più significativi. Il linguaggio utilizzato da Presutti è affine a quello della moda e della pubblicità, entra nel dibattito sociale senza enfasi come Oliviero Toscani in alcune sue celebri fotografie, privo però di quello stile dissacrante a tutti i costi. Mette in scena i suoi sogni, le idee e gli incubi come fa Maurizio Cattelan nel progetto editoriale Toilet Paper attraverso l'obiettivo di Pierpaolo Ferrari(…).
Luca Panaro
Commenti 3
Lino
Inserisci commento