"Toreador"

"Toreador"

L' enorme toro si fermò nel centro dell'arena, già troppo stanco e stremato, per condurre un ultima carica sull'individuo che lo fronteggiava. Indebolito dai colpi di spada e dal vortice del panno carminio che seguitava a tormentarlo, sbuffava di rabbia e di furore, nel boato della folla che incitava il suo eroe, il Toreador . Con la vista annebbiata tentò un ultima carica, mettendo insieme le ultime forze rimaste in corpo. Si mosse allora prima lento ed impacciato, per poi trovare , in quell'ultimo affondo , tutta la potenza e lo forza che madre natura gli aveva donato. Ma quell'essere a due zampe, vestito a pizzi e fioriture di merletti d'oro, dalle scarpe a punta e dalle gambe sottili, lo ingannò ancora con uno svolazzare di panno E fu solo più un velocissimo luccichio d'acciaio .

E dopo il buio più totale.
Non fu il silenzio piu' totale ed imbarazzante che avesse mai sentito a ridestarlo, ma gli occhi sgranati rivolti al cielo del Toreador al suo fianco, ormai incapaci di vederne il colore: un rosso fiammante di un tardo pomeriggio di Spagna.

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