La notte non subentra immediatamente alla luce. Pian piano, un poco per volta, si spengono le luci della ragione, gli spiragli di ribellione, i lampi di rivolta. E allora, quando l'occhio del cuore e dell'intelletto non è più abituato a scorgere una nuova alba, si abitua alle sfumature scure della notte che incombe. La notte non arriva, c'è già. La portiamo dentro da quando abbiamo chiuso gli occhi, da quando abbiamo smesso di vedere oltre il nostro naso e al di sopra del nostro portafogli. Pino Spadavecchia è una minaccia alla nostra pace imbecille. Vuole cospargere sabbia là dove qualcuno ci ha messo vaselina. E se l'arte non è sabbia, tanto vale che non sia più.
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