Dal 2010, a seguito di una grave malattia di mia madre, la percezione della mia famiglia è cambiata. La vita famigliare è scandita dalle operazioni di assistenza, e c’è molto dolore nel vederla ora quasi immobilizzata a letto e perlopiù silenziosa, da presenza pervasiva e dinamica che era. Sembra quasi che l’immobilità che ha costretto lei abbia coinvolto anche me, a mia volta immobile e triste. Di questa immobilità sono partecipi anche i soprammobili, i pupazzi e il cane, che si lasciano andare alla malinconia. Vigila su tutti la solerte presenza dell’assistente di mia madre.
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celeste,
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