PHALENAS
La tecnologia ha conquistato oramai uno spazio da protagonista all'interno della famiglia.
Lo schermo è diventato un luogo di intimità con un mondo virtuale laddove perdiamo intimità con noi stessi.
Ha acquisito il ruolo di presenza legittima nel nucleo familiare, il rifugio dove ciascuno, a suo tempo, trova il diritto di nascondersi, svagarsi, rimanere indisturbato e forse… dimenticarsi. La famiglia non può entrare. E' uno spazio ipnotico, dove il tempo non esiste, dove le risorse sono infinite e le risposte molteplici. E' una realtà tanto interessante abbagliante, conturbante, alienante, seducente ma pericolosa e purtroppo dannosa… E a volte, come falene, rimaniamo intrappolati lì, in quella bolla fantastica e terribile, sospesi tra realtà ed illusione, dimenticando cosa siamo e quanto la vita sia più meravigliosa e sorprendente.
La tecnologia è uno spazio illimitato ma off-limits: può diventare uno strumento paradossalmente costrittivo rispetto all'immensità del potenziale umano, un recinto asfittico che destruttura le relazioni familiari e le allontana da quella che dovrebbe essere la naturale condivisione dei ruoli.
Se consideriamo che la famiglia rappresenta l'iniziazione alla vita sociale, è facile immaginare l'eco che questo abuso tecnologico possa produrre in scala maggiore. Si tratta quindi di una invisibile disfunzione che procede silenziosamente quanto rapidamente all'interno della società.
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