Addio.
La tridimensionalità del progetto (stampe forate su scheletro in abete) è atta ad esaltare il vuoto, i
buchi e segni profondi che la perdita di una persona cara lasciano dentro, quasi si restasse fisicamente
“scavati” da questo dolore, che tende ad andare verso il buio interiore, ma che è intervallato
da sprazzi di luce che filtrano e che rappresentano i bei ricordi e i bei momenti vissuti con chi se n’è
andato.
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