Psicotropie
I soggetti appaiono dialogare con se stessi creando vere e proprie coreografie in un intreccio di sguardi e movimenti che convoglia, infine, al ritratto principale che contiene in sé tutti i propri simulacri. Ogni opera del progetto presenta una storia da raccontare, in cui lo spazio è sempre scelto dai singoli soggetti in relazione al loro essere e alle loro passioni, configurandosi come una sorta di refugium da un mondo esterno cui non sentono di appartenere pienamente. Veri e propri “luoghi della mente”, le composizioni si caricano di valenze simboliche che spaziano dall'arte alla letteratura, all'esoterismo, alla politica, in un dialogo costante con la memoria.
Se da un lato viene meno il dato fenomenico caratteristico della fotografia, dall'altro emerge una messa in scena dei vari soggetti che interpretano se stessi in una ragnatela di possibilità: un dialogo multiplo teso ad incarnarsi, poi, nel ritratto principale, vero e proprio regista della composizione. Il corpo dei soggetti ripresi viene, così, inteso come mero contenitore di un mosaico di personalità, puntando all'essenza della persona ritratta. Travalicando l'unicità, la fotografia mostra diversi tempi e punti d'azione superando i limiti stessi della propria natura, dando, così, vita ad una raccolta visiva composta da tante piccole storie di vita.
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