H:Brain_EquivocationTurin

Un hard disk esterno dalla capienza di 120gb è stato totalmente riempito con fotografie digitali in formato RAW (originali, non esistono copie), per un totale di 5047 foto, scattate a Torino in un mese di residenza. Calcolando il peso medio di una fotografia in formato non compresso, erano ca. 200 foto al giorno. Il disco rigido è stato tolto dalla custodia, installato su un cavo e sigillato in un cubo di vetro. Le fotografie riprendono aspetti della città come una specie di diario di bordo e sostituzione di memoria, in modo ossessivo, a cui non è possibile accedervi fisicamente.
Il titolo deriva dal sistema di „inscatolamento“ di informazioni nei computer. Inoltre descrive la perdita di informazioni nella trasmissione dal mittente al ricevitore nell’informatica; una possibilità di più significati per la medesima parola nella semantica; una conclusione logica nella filosofia. La stampa aggiuntiva mostra le varie cartelle con denominazione della location e la data di gruppo di foto. Il lavoro invita a riflettere sulla codificazione e decodificazione di informazioni, sul apprendimento di nuove informazioni e comprensione di posti diversi...che sempre hanno una componente soggettiva e nascosta. Il fruitore è costretto a farsi un suo viaggio mentale, spostandosi per punti dati, con le proprie personali connessioni cerebrali, usando la propria memoria e/o fantasia, mappando e ricodificando la città e la struttura delle proprie connessioni „inscatolate“. Inoltre il lavoro vuole descrivere il modo ossessivo di immagazinamento di informazioni dei giorni nostri, che spesso risulta esagerato e sempre più spesso viene usato in sostituzione alla nostra memoria e materia grigia e viene sparso su computer, usb, cd e altri dispositivi di memoria come internet, senza cognizione di causa. Il sovracarico e l’eccesso di informazione puo portare all’anichilimento della stessa.