Non sono gli arabi gli scopritori del numero zero

Non sono gli arabi gli scopritori del numero zero

Una negazione per affermare una immagine incardinata sulla visione quale sottrazione. L’asserzione di una immagine dell’immagine, o forse di una immagine fotografica mancante, che non c’è e si vede. Se per Platone l’immagine è mimesi, sembianza, somiglianza al vero, immagine del reale; per Ovidio e il mito di Narciso l’immagine è specchio, altro da sé,doppio, immagine del reale che non c’è.
Immagine vuota, scarica, la più semplice, la meno complessa possibile. Una contro-immagine che sollevi, liberi l’osservazione, che ne esperisca la consistenza, la superficie,i limiti. Forse, una immagine che non dica nulla, che paradossalmente non contenga alcuna immagine e che per questo motivo, le contenga tutte.
Utopia mostrare immagini che non siano esse stesse. Artificio il percorso nel quale le immagini mediante la dicotomia si sottraggono, si neghino, si annullino e si dissolvano vicendevolmente.

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