'O tuppo. Un mondo nei capelli
rami di nocciolo e rami di salice
cm. 230x260x300
Installazione “O tuppo. Un mondo nei capelli” e 8 opere bidimensionali di cm 20x20 “Contaminazioni” allestite su parete (largh. cm 160 altezza cm 20).
L’installazione “O tuppo. Un mondo nei capelli” mette in scena un tuppo, costruito con materiali naturali, rami di salice, realizzato nelle stesse modalità di un tuppo, con capelli raccolti tipo chignon.
Il tuppo vegetalizza una chioma femminile, e il vegetale assimilato al capello rovescia il senso di capelli da natura a cultura.
“Non si sente il mare poi si sente. Nel tuppo di donna Concetta non c’è più posto per promesse, per voti da chiedere…….
Nel tuppo di donna Concetta c’è un refolo di vento che viene da Salvador de Bahia, che passa per Marsiglia, dopo essersi fermato allo Sri Lanka…. Parla indiano il tuppo di donna Concetta, parla pakistano, parla filippino eppure parla napoletano, come fosse sporcato, come fosse macchiato….. Quanti santi ci sono nel tuppo di donna Concetta e quanti diavoli per il suo corpo famelico. Si sente il mare eppure non si sente. ”
(InferNapoli - Peppe Lanzetta)
Nei capelli si cela la cultura di un popolo, la sua visione religiosa, le superstizioni ma anche riflessioni, storie, narrazioni.
Anello di connessione tra cielo e terra essi sono un manufatto religioso, magico e artistico, un rituale sacro che si ripete sempre uguale nella forma e sempre diverso nei suoi effetti, espressione della caducità, della perdita e del distacco.
Nel pensiero simbolico sono collegati all'erba, capigliatura della terra, e quindi alla vegetazione.
Il culto delle reliquie dei santi - soprattutto di una ciocca di capelli - esprime non soltanto un atto di venerazione, ma anche un desiderio di partecipazione alle loro virtù.
Anche l'abitudine - dotata di un significato assai più profondo che non la semplice perpe-
tuazione di un ricordo - di conservare i riccioli dei bambini e i loro denti da latte ri-
vela la volontà di far sopravvivere quel momento della vita dell'individuo.
La trama, la tessitura dell'Universo, è co-stituita dai capelli di Shiva, che si identificano con le direzioni dello spazio.
I capelli acconciati intorno alla testa sono anche un'immagine dei raggi solari ed esprimono, in generale, un legame con il Cielo: in Cina, tagliarsi i capelli o - che è lo stesso - tagliare gli alberi di una montagna, faceva cessare la pioggia.
Il tuppo contiene tutto quanto detto, il mare, la cultura, la natura di una Napoli che però vive anche il sangue e il degrado morale che investe alcune frange di popolazione.
Le opere a parete “Contaminazioni” indagano sui capelli:
stratificazioni e contaminazioni, spazi traslati e transitori, fluttuazione costante fra dentro e fuori in uno spazio intimo raccolto, concentrato, pensato come mescolanza, ibridazione, in un va e vieni di sensi ogni volta orientati e disorientati.
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