La chiave di lettura del progetto “Leggerezze Metafisiche” è il contrasto tra le note metafisiche del paesaggio fotografico e le note, solo apparentemente provocatorie, delle corpulente figure femminili. Nel massificante immaginario collettivo solo ciò che è bello può apparire e dunque essere ed esistere. Queste figure sono invece libere dalla schiavitù dell’apparire, opulente per lo strabordante desiderio di essere e di comunicare il senso vero della vita. Il titolo è espressione dell’approccio metafisico all’opera, che si concretizza nell’andare oltre la fisicità dei corpi le cui nudità umili e aggraziate invitano ad esplorare un mondo in cui l’essenza della danza, della grazia e della malinconia prendono vita e il silenzio fotografico della notte diviene musica.
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celeste,
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