Il volto, la maschera come rappresentazione di sé.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’artista Domenico Demattia e la Compagnia di teatro MTE (Magnifico Teatrino Errante), e si sviluppa sulla base di un interesse comune: lo studio dell’espressività corporea e l’approfondimento delle sue potenzialità comunicative.
MTE è un gruppo teatrale integrato, composto da attori disabili e non. Il lavoro della compagnia è animato dalla volontà di presentare al pubblico la propria realtà senza schermi e ipocrisie, elaborando percorsi artistici di qualità che trattano temi universali ed escono dal paradigma della disabilità.
Da sempre interessato al genere del ritratto, Demattia rappresenta i volti degli attori MTE nella loro purezza, senza alcun filtro o abbellimento estetico, registrando una verità fisica originale e potente, a tratti disarmante e impietosa. Tutto quello che è accessorio, vestiti, occhiali, trucco… sparisce, per lasciare spazio alla naturalezza.
Il progetto dei 20 ritratti, realizzato nell'arco di tempo di due mesi, si è sviluppato in parallelo con la realizzazione di uno spettacolo intitolato “Maschere, ovvero il naso”, una produzione che utilizza le maschere e alcune tecniche base della Commedia dell’Arte. In contemporanea, il pittore ha potuto sviluppare un ragionamento sull’autenticità del volto, unica vera maschera che tutti noi indossiamo e che ci caratterizza indipendentemente dalla nostra capacità di nasconderla o simularla.
Testo: Annalisa Frascari.
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