Mancanza di equilibrio
La prima tavola racconta di un incontro, di un iniziale armonia apparente. La relazione tra le due figure sembra equilibrata e tutti gli elementi aggiuntivi ed esterni alla coppia sembrano essere necessari alla stabilitàsulla bilancia. Ma la presenza di tutti questi oggetti, il cui scopo rimane esclusivamente riempitivo, rappresenta un espediente che mira a rimandare il momento in cui ognuno affronta se stesso.
Solo quando le due figure comprendono che la ridondanza di oggetti danneggia il rapporto, riescono ad eliminare il superfluo e ad accettare il vuoto e il silenzio. Il vero equilibrio, caratterizzato dalla pura e semplice unione, viene raggiunto e i due vivono appieno la loro esistenza, affrontando finalmente se stessi e completandosi nella più profonda comprensione del loro essere al mondo.
Nella seconda tavola sempre di equilibrio si parla: i pesci sono appesi ad un sottile e precario filo che li tiene in sospeso e in attesa di qualcosa; la loro condizione di equilibrio e di stabilità è in realtà estremamente precaria e basta un niente perché si spezzi. Rotto questo filo si ha la perdita di ogni punto di riferimento, un' esperienza talmente spaesante e distruttiva che i pesci perdono la loro identità, cadono in pezzi, si trasformano in involucri vuoti e apatici e la loro esistenza èridotta al minimo e condannata ad un eterna insoddisfazione.
L'opera è costituita da un pannello in forex, su cui sono stampati alcuni elementi, e da una lastra in plexiglass, su cui ne sono stampati altri. La soluzione che ho scelto permette ai due livelli di completarsi a vicenda e allo stesso tempo di rimanere distinti, aumentando così il senso di disordine, di precarietà, di attesa e di sospensione.
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