N. S. A. - SIMONA LAMPARELLI & EDOARDO GAUDIERI

SIMONA LAMPARELLI & EDOARDO GAUDIERI - PROJECT

CONCETTO
Il progetto si basa sulla riflessione sul concetto di FotoRitocco:

L’ aggiungere qualcosa alla propria immagine è ormai normale, a tal punto da non permetterci di percepire quella che è la differenza tra realtà e finzione.
Realtà e Finzione intese come:
Finzione: Illudere con qualcosa che non esiste.
Realtà: Mostrare senza filtri.
Ma tutto fa parte di un discorso puramente estetico-visivo:
Se si riuscisse invece a dichiarare una realtà, ma introspettiva?
Intima, profonda?
Mostrare la propria essenza attraverso l’uso di un programma che solitamente è utilizzato per falsificare la propria identità estetica .
Il ritratto fotografico verrebbe modificato in Photoshop e i caratteri reali introdotti dovrebbero dare come risultato quello che Picasso avrebbe descritto come il vero ritratto , capace di cogliere non la sagoma della persona ma la sua natura.
Tutto questo concetto, tradotto in via informatica, porta questo genere di risultato:
Un ritratto dell’essenza , attraverso il nostro corpo elettronico.

"Il corpo elettronico è l’ insieme delle nostre informazioni personali custodite in
infinite banche di dati."
Rodotà - 2005

La sola immagine non è più sufficente.
Non per rappresentare quello che noi intendiamo come essenza :
E’ un file. E’ digitale.
E in quanto tale è illimitato.
Il corpo elettronico non è solo frutto dell’ ossessiva necessità di catalogare, circoscrivere e limitare di conseguenza. Non è solo burocrazia. Non è statico.
Ha un’ altra chiave di lettura: dematerializza, rende l’ uomo indipendente dall’ involucro - forma in cui è costretto nella realtà.
Il corpo elettronico ha un potenziale di rielaborazione enorme essendo composto da codici informatici, attraverso i quali è possibile cogliere qualcosa di più dinamico:
ne si rielabora il codice, senza modificarlo, ricavandone anche dei suoni.

"La tecnologia dei dati informatici è nata per tracciare e non per dimenticare."
Vito Campanelli

Una volta finito il lavoro sull'immagine si passa all'elaborazione della traccia audio.
Esportando il file rielaborato nel programma, si ricava un suono.
Qui si passa dall’ installazione all’ ambiente:
Il fruitore vivrà attivamente la visione dell’ immagine e l’ ascolto del suono ricavato.

Contemporaneamente.

Gli si mostra la sua foto e lo si immerge nel suo suono. Nel suo spazio.
Pochi istanti, tra i 15-20 secondi, dedicati al sè.
Al massimo delle sue possibilità. Nella ( non - ) casualità di quel preciso istante:

"L’ unico criterio è rappresentato dall’opportunità del momento."
Vito Campanelli

AZIONE
La performance si svolge all’interno di uno spazio chiuso, particolamente studiato, che porta il fruitore a seguire un percorso ben preciso, con regole e imposizioni.
Come se fosse in una banca, in un ufficio, in un edificio istituzionale.
Il partecipante segue i comandi suggeriti da una voce lontana.
Il tutto lontano da occhi estranei: entra da solo, svolge l’azione da solo e se ne va da solo. La documentazione della performance sarà l’unico modo per diffondere la sua esperienza privata, intima con se stesso.
Il soggetto esegue le seguenti azioni:
1/  Prende il ticket e si mette in fila
2/  Entra e compila il modulo al tavolo
3/  Segue la voce
4/  Consegna il modulo
5/  Raggiunge la postazione, la X : si fa scattare la foto, attende la presentazione finale del lavoro e o fruisce.
6/  Esce

I due artisti hanno due ruoli ben definiti:
Lei ha il compito di :
Dettare le indicazioni attraverso un microfono, seguendo passo passo le azioni del fruitore
Rielaborare la foto appena scattata sul PC , inserendo i dati del documento rilasciato.
Lui ha il compito di :
Scattare la foto una volta che il soggetto ha raggiunto la posizione
Rielaborare la foto modificata con Photoshop , ricavandone un estratto audio.
Insieme :
Mostrano la foto rielaborata e l’estratto audio al fruitore contemporaneamente.


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