Pittura, Politico/Sociale, 60x100x5cm
Nonostante sia or detto esser mostro dell’età contemporanea, sferza dell’umanità, scempio del mondo, e ora, invece, sia riconosciuto quale imprescindibile necessità, bene misconosciuto, il Capitale è pur sempre elemento cardine, erba inestirpabile, ingrediente ineludibile, della nostra attualità. In quanto tale, inevitabilmente, l’arte non può esentarsi dal rappresentarlo, in molteplici forme, in una pleiade sconfinata di accezioni, poiché marchiata, sino ai precordi, dalla miriade sorprendente di stimolanti riflessioni che si son succedute, accumulate, confrontate, scontrate, dal secolo decimo nono, dalla pubblicazione dell’opera imponente, dall’eco ancor risonante, de Il Capitale di Karl Marx. In particolare, nello stato attuale delle cose, la moneta si pone in centralità, emblema del sistema stesso. La moneta il cui disfacimento la nostra Donna, forte di fiera femminilità, solleva. La moneta, la nostra, di noi europei, sovente parsi infermi, instabili, formalmente coesi, al mondo che ci osserva. Una frammentazione intrinseca e storica, secolari ostilità, aspre discordie, e sanguinose! Si pose a ciò rimedio con l’Unione. Ma ora che minaccioso incombe l’economico sfacelo, sia il Nobel alla pace un sonoro richiamo, sia questo il primo passo d’una marcia collettiva che irrefrenabile conduca all’unità, fra di noi, con il mondo, in eterno.
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celeste,
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