Bank Robbers
“Ciò che abbiamo l’abitudine di chiamare “realtà” è un montaggio e ci si chiede se, quello in cui viviamo, sia l’unico possibile[...] L’arte contemporanea è una consolle di montaggio alternativa che turba le forme sociali, le riorganizza o le inserisce in scenari originali. L’artista de- programma allo scopo di ri-programmare, suggerendo utilizzi alternativi delle tecniche“ (Nicolas Borriaud, posptroduction 2004).
Hands up! This is a robbery! - Mani in alto, questa è una rapina!
Classico motto della rapina a mano armata. A questa frase corrisponde subito un: “Please don't shoot" che potremmo tradurre Per favore non sparare l'ambivalenza del termine in inglese corrisponde al termine cinematografico shoot ovvero filmare, riprendere, girare. Il linguaggio d'uso comune in questo caso ci suggerisce un tema della contemporaneità

ovvero: il detournament situazionista. Il detournament (teorizzato da Guy Debord) è un’ operazione di furto (riappropriazione) di immagini per il riutilizzo a scopo personale, nella metafora artista-rapinatore ovvero: se io rubo il denaro per il valore che ha naturalmente penso anche di spenderlo in ciò che mi pare. Così fa anche l'artista con le immagini, le ruba per reinterpretarle, traslandone il significato e utilizzandone il senso e la forma a scopo personali e spesso per restituirle alla collettività come un moderno Robin Hood. Re-mediation, il termine con cui Paul Levinson intende il principio riforma di un medium sull’altro, ovvero gli esseri umani inventano nuovi mezzi di comunicazione con lo scopo di superare i limiti posti da quelli precedenti. Il principio di ri-mediazione posto da Bolter-Grusin sostiene che i nuovi media non necessariamente prendono il posto dei vecchi ma ne modificano il significato, la trasformazione è reciproca. La necessità di ritornare ad una realtà fisica quasi un’archeologia della
tecnologia moderna ha generato la volontà di riportare le immagini ri-mediate dal cinema dalle cctv al web da cui sono state downloadate per ri-mediarle ulteriormente attraverso le immagini contenute trasmesse dai monitor a tubo. Quello che in quest’opera viene mostrata come una citazione-omaggio alla video-arte di Nam June Pike è il frutto di un moderno modo d’intendere specifico del web Il mashup-supercut. Questa volta restituito non attraverso il monitor di un computer ma attraverso le antiquate immagini di monitor obsoleti. Questa remediation o detournament o transfert o foundfootage o cento altri sinonimi che possiamo individuare nella storia recente possono, in maniera diversa, indicare un processo culturale che la cultura occidentale offre agli artisti e non solo nel corso del tempo. Oggi l’individuo attivo sul web (l’user) si sovrappone all’artista visto come un remixatore. Il Remix è una necessità del linguaggio contemporaneo che colpisce soprattutto gli artisti mettendoli al pari del cosiddetto user-generated, ovvero quello che potrebbe essere paragonato all’uomo del web con la differenza che l’artista ha una progettualità di lunga durata. Ritornando alla rapina in banca si rivela un utile metafora della cultura dell’hacker, della cultura del cut and paste dove l’operazione del cut implica una riappropriazione aldilà delle leggi sociali. Il web come Banca dati ovvero la fonte privilegiata del remixer a cui salvaguardia c’è solamente la labile linea del concetto del diritto d’autore, ovvero quell’insieme di regola che dovrebbe regolamentare le invenzioni dell’intelletto, o la proprietà delle grandi major dello spettacolo. Questo insieme di norme è pensato nel pre-digitale, a oggi sembra che il copyright sia ampiamente messo in discussione e in crisi dalla riproducibilità dell’opera. Tra i primi esponenti politici del ‘900 c’è chi come Buenaventura Durruti che definiva la rapina in banca “ginnastica politica” e nel mito si racconta che un giorno regalò la pistola ad un mendicante e gli disse: “Prendila! E i soldi chiedili alla banca!”- Do it yourself!
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