Nel 1965 in un locale notturno di Parigi la modella Amanda Lear (che allora si faceva chiamare Peki d’Oslo) conosce il pittore surrealista Salvador Dalì diventando fin da subito la sua musa ispiratrice, posando per le opere e accompagnandolo a conferenze e inaugurazioni, attirando su di sé l’attenzione della stampa sulla sua confusa identità sessuale. Nella rivisitazione di Fulber Amanda Lear è calata nelle atmosfere folli e surreali di Salvador Dalì in un mondo sospeso e onirico costellato da tipiche figure immaginifiche ( grucce, occhi giganteschi, orologi molli appesi a rami secchi e un mobile fatto di formaggio) elementi sovente presenti nei capolavori del genio spagnolo che sono accompagnati dalla presenza ironica e beffarda dei daimon gialli, i cani plastici che “firmano “ ogni opera dell’artista italiano. Amandalì è stata selezionata per essere esposta al Salvador Dalì Museum di Berlino dal 18 al 20 settembre 2015 in occasione dell'evento artistico Dream Art a cura del MIIT di Torino.
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celeste,
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