Déjà vu

La regista ricompone la storia della propria famiglia, costruendo un collage di singoli ricordi e punti di vista della durata di un giorno – quello della morte del nonno.
Una giovane coppia pugliese, con due famiglie patriarcali molto incombenti alle spalle, si trasferisce a Milano per costruire un nuovo nucleo familiare. Nel contesto di un Italia in sviluppo economico e culturale degli anni ’60 e ’70, ogni personaggio vive la tensione di una vita in bilico tra due mondi incompatibili, dove il rancore e la nostalgia per il passato si mischia allo spirito impetuoso della gioventù. Un ritratto di quattro generazioni intrappolate in un gioco di ruoli forzati e di aspettative, nel quale l’individuo lotta per liberarsi e trovare la sua propria identità.
Personaggio implicito della narrazione si rivela essere la regista stessa che, mossa dal timore di cadere vittima delle stesse dinamiche familiari, prova ad osservarle e capirle. Il suo silenzioso sguardo critico sulle ombre della sua famiglia si costituisce come pratica di catarsi con lo scopo latente di rompere l’incantesimo del passato.

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Commenti 1

Massimo Di Stefano
9 anni fa
Sento tutto !!!

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