OMNIA MUNDA MUNDIS
OMNIA MUNDA MUNDIS
Materiale: okumè verniciato, alluminio, gomma
Misure: cm l 160x h 100 x p 30
Piedistallo specchiato: h 90 cm x l. 72 x p. 53
La scultura si può installare in due modi, sopra il piedistallo specchiato o senza, essendo il dondolo funzionante
Il tirapugni, un'arma che ha la finalità di potenziare la violenza del pugno, viene estrapolato dal suo usuale contesto criminale per diventare una giostra a dondolo, venendo così a far parte dell'esperienza di gioco di bambini.
Una sorta di educazione alla violenza, come qualcosa di innocuo e anzi divertente.
Il titolo offre la chiave di lettura, l'innocenza può giocare anche con gli strumenti di tortura pià feroci, trasformandoli e privandoli della loro forza e funzione distruttiva e convertendoli in strumenti di piacere.
Questo fa riflettere in due direzioni: una è che
ciò che prima era vietato ai bambini, quindi marchiato taboo, o reso almeno inaccessibile, ora con la velocità e accessibilità virale della rete tra games e video, episodi di violenza fanno parte della quotidianità, contaminando anche i loro giochi e il loro vivere, come fosse normalità. L'altra è che solo gli adulti possono convertire una realtà brutale in bellezza, cambiando di segno e significato le cose. Non sono le cose in sé ad essere nocive ma l'uso che ne viene fatto.
Materiale: okumè verniciato, alluminio, gomma
Misure: cm l 160x h 100 x p 30
Piedistallo specchiato: h 90 cm x l. 72 x p. 53
La scultura si può installare in due modi, sopra il piedistallo specchiato o senza, essendo il dondolo funzionante
Il tirapugni, un'arma che ha la finalità di potenziare la violenza del pugno, viene estrapolato dal suo usuale contesto criminale per diventare una giostra a dondolo, venendo così a far parte dell'esperienza di gioco di bambini.
Una sorta di educazione alla violenza, come qualcosa di innocuo e anzi divertente.
Il titolo offre la chiave di lettura, l'innocenza può giocare anche con gli strumenti di tortura pià feroci, trasformandoli e privandoli della loro forza e funzione distruttiva e convertendoli in strumenti di piacere.
Questo fa riflettere in due direzioni: una è che
ciò che prima era vietato ai bambini, quindi marchiato taboo, o reso almeno inaccessibile, ora con la velocità e accessibilità virale della rete tra games e video, episodi di violenza fanno parte della quotidianità, contaminando anche i loro giochi e il loro vivere, come fosse normalità. L'altra è che solo gli adulti possono convertire una realtà brutale in bellezza, cambiando di segno e significato le cose. Non sono le cose in sé ad essere nocive ma l'uso che ne viene fatto.
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