Ali Squamose (Come Santo Francesco sanò un lebbroso)
Il fulcro del progetto Ali Squamose (Come Santo Francesco sanò un lebbroso) è il cuore, il centro stesso della vita umana e sede dei sentimenti nella nostra cultura occidentale, che viene ricomposto in un lavoro attento e meticoloso con ago e filo. Grazie alle varie tecniche utilizzate nel progetto, l’osservatore sarà perseguitato visivamente dalle rappresentazioni carnali del cuore: calchi di gesso e cemento, impronte di sangue su carta d’acquerello, ricami e un video. Il video, di cui io sono l’unico interprete e il protagonista è un cuore animale - di maiale - è una performance nuda e cruda mediata dalle nuove tecnologie, dove il cuore viene tagliato, ricucito, sotterrato e lavato accuratamente a simboleggiare la passione e la fisicità.
Ad evidenziare l’estenuante gioco tra il dentro e fuori e tra pubblico e privato la performance. Infatti, all’esterno dello spazio, una donna, vestita di bianco, seduta su una seggiola bianca, mentre indossa un hipod bianco e canticchia “Ma che Freddo fa di Nada”, sarà intenta a ricamare, ricostruendo, a punto pieno, un cuore con una tela bianca e il filo rosso.
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