Frutto di abuso sessuale
Il soggetto dell’opera è la rappresentazione di un feto di trentasette settimane. Il suo corpo, che attende la nascita, oscilla nel vuoto, abbandonato a sé, vincolato dall’involucro che lo contiene. Quest’ultimo costringe il feto a resistere a uno spazio non vitale, quasi soffocandolo, e privandolo della libertà di movimento.
Quest’opera vuole riflettere su numerosi aspetti che riguardano forme di violenze sessuali e abusi di ogni genere. Queste riguardano la madre, nel caso essa sia la vittima, ma soprattutto il bambino, il quale non si può difendere e che è vittima di violenze ancor prima di essere effettivamente nato.
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