Ritratto di Cristo
Le immagini dei santi, e in particolare del figlio di Dio e di sua Madre, si sono dovute adeguare al nuovo popolo fino a farli diventare, in molte occasioni, nel corso dei secoli alti, biondi e con gli occhi azzurri.
Nel tempo si è aggiunto, si è tolto, si sono create gerarchie di rappresentanza e quel dio umano, si è talmente avvicinato alle povertà umane che ormai durante le processioni. i santi si inchinano ai boss della malavita. E ora in quelli che dovrebbero essere i templi di Dio, le merci che si vendono sono Gesù e il "sacro", e quelli che dovrebbero essere i sacerdoti sono mercanti. Si è arrivati al punto, che il Taboo è il vero messaggio divino che potrebbe intaccare l’impero, intorno ad esso, si è costruito il resto incompatibile. Basterebbe leggere la Bibbia, anche quella edita dalle edizioni paoline, per capire quanto la chiesa attuale sia lontana dagli insegnamenti di Gesù, e quanto comunque un giorno dovremo e dovranno rispondere ad esso. E’ questo che si illustra nel dittico ritratto di Cristo di cui Vittorio Sgarbi ha scritto:
“Ieratico e imperturbabile ci osserva, senza giudizio né critica. Egli è il Figlio di Dio, ha cambiato e salvato il mondo che dal Padre gli venne affidato, e si è offerto a noi. Lungo la storia, Cristo ha assunto migliaia di volti, forgiato per lui dai seguaci, dai devoti e dagli artisti. Ognuno di questi volti gli appartiene, perché attraverso di essi egli è medievale, rinascimentale e contemporaneo insieme. Questo suo essere uomo e Dio, di oggi come di ieri, è perfettamente espresso nell’opera Ritratto di Cristo di Norberto Tedesco. Artista esperto e visionario, egli compone il volto del Figlio con frammenti di icona, di affresco, di foglia bronzea e di dipinto su tavola. Mentre per il corpo vi pone una fotografia, rendendo, così, la sua presenza fra noi concreta, sebbene idealmente."
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