JE(ne)SUIS(pas)CHARLIE

JE(ne)SUIS(pas)CHARLIE

L'opera consiste in un mobile da bagno con specchio. Il mobile è interamente ricoperto dalle pagine dei giornali dell' 8 Gennaio 2015, il giorno seguente all'attentato di Parigi presso la sede del giornale satirico Charlie Hebdo. Solo gli occhi dell'osservatore si specchiano fra i ritagli degli articoli sopra i quali capeggia la scritta "Je suis Charlie", lo slogan che in quei giorni ha invaso l'etere e i social-media a dimostrare la vicinanza al giornale colpito dai terroristi per aver irriso il Profeta. Aprendo però lo sportello laterale, a mostra del nostro vero io, la scritta si completa con dei caratteri rabbiosi dipinti a mano diventando "Je ne suis pas Charlie". L'interno dell'anta mostra infatti le mappe di Reporter senza Frontiere che denunciano come in Italia la libertà di stampa, della quale tutti si sono scoperti paladini, sia ben lungi dall'essere, e anzi abbia nella nostra ignoranza e nella nostra cecità,prima ancora che negli integralisti, i suoi veri nemici.

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