PELLE 2.0
La “pelle” dell’uomo moderno è precaria, labile, inconsistente, come la carta. Solo carta e illusori giochi di luci ed ombre che sembrano reali, ma non lo sono. Alla fragilità personale si unisce l’insicurezza del sistema sociale, lavorativo, economico. Non avendo un ruolo definito l’uomo non si sente più parte di un sistema, ma ne è schiavo. Disorientato, si dissolve non riuscendo più nemmeno ad accettare la sua fine.
“…Null’altro rimane allora se non la lotta per salvare la pelle: non l’anima, come un tempo, o l’onore, la libertà, la giustizia, ma la «schifosa pelle»….”
(Dal romanzo “La Pelle” di Curzio Malaparte 1949)
(Opera realizzata con carta, colla, luci ed ombre)
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