Dopo il bagno

Dopo il bagno

Pittura, Figura umana, Tecnica mista, 40x60cm
Prima di addormentarmi avevo allora l’abitudine di farmi un bagno caldo e distensivo. Una brutta abitudine dei pigri, un vero vizio, ereditato da mio padre, che la povertà, il costo dell’energia elettrica e la parsimonia di mia moglie mi hanno fatto perdere. Vivendo solo, non chiudevo la porta a chiave. Che sorpresa quando mi vidi arrivare, tutta nuda, la moglie di P., ed entrare spontaneamente e senza alcun invito nella mia vasca. Ovviamente aveva l’intenzione di fare l’amore, ma era così brutta che non riuscii, con tutta la buona volontà, a prendere fuoco nell’acqua, un miracolo che riuscì solo al profeta Elia, ma in circostanze diverse . Rimasi immobile come una mummia, parlando di archeologia, dell’Ungheria, e di qualsiasi altra cosa, per non dover parlare con lei. Il marito, invece, rivelandosi esperto guardone, stava alla porta del bagno, in attesa di uno spettacolo eccitante. In questa penosa situazione commisi il “peccato” più grave della mia vita – finalmente lo confesso – l’affronto più imperdonabile che si può fare ad una “bella” donna: parlando, parlando, parlando… mi addormentai.
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