La Guerra di Cupido
Ogni essere umano è abitato dal desiderio di amare e di essere amato ed è nel vissuto di quest’amore ch’egli si riconosce, che la sua vita si orienta e prende significato. La prefazione di un antichissimo testo tibeta- no cita : “con l’amore si può costruire ed arrivare a tutto, ma se permettiamo alla mente di intervenire, distruggiamo tutto ciò che l’amore ha creato”.
La duplice natura dell’essere umano intesa come mente e anima ci porta a presupporre che l’amore, inteso come valore assoluto, nelle mani di una mente deviata nel pensiero può divenire un’arma potente di distruzione.
Nel nome dell’amore, per un ideale, per la patria, per se stessi e per il proprio Dio, sono state consumate persecuzioni e stragi.
La forza distruttiva del valore amore si esplica nel momento in cui la mente e l’ani- ma danno un significato discordante ad essa. In questo caso l’azione che ne deriva sarà potentemente negativa, tanto che Cupido (nell’ingenuità del suo agire) plasma “l’arma dell’amore” in oggetto bellico.
In questa scultura ho voluto rappresentare una mia reinterpretazione di cupido, facendo un parallelo tra l’amore e la guerra, ossia la doppia valenza che si cela dietro il concetto dell’amore, un’amore puro caratterizzato dalle sembianze fanciullesche di cupido, ma anche un sentimento distruttivo, una forza po- tente che spesso si dissocia dall’immagine romantica che evoca la parola amore.
Questa duplice e antitetica concezione è ben rappresentata dallo sguardo intenso e di sfida del guerriero-fanciullo che imbraccia il fucile come se fosse un giocattolo.
Nella mitologia e soprattutto nella discendenza di cupido si trovano molteplici richiami alle due facce dell’esistenza umana: Caos-armonia, tenebre-luce e guerra-amore.
Nella scelta dei colori ho esaminato questi aspetti: il bianco, simbolo di purezza e candore è il colore del fanciullo che, nonostante lo sguardo crudo ed incisivo, è portatore di buoni sentimenti.
Di colore nero, proprio per risaltarne la forza, è il fucile che, seppur avvolto dalle mani di Cupido, mantiene il significato di eterno conflitto, una guerra dolorosa ma non portatrice di morte, giacché mitigata da queste esili mani
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