S.Maria della Salute, Venezia

S.Maria della Salute, Venezia

Pittura, Paesaggio, Tecnica mista, 105x60cm
L’omosessuale, vivendo una realtà che deve nascondere – al-meno in quegli anni era così – sa però molto bene come farsi rico-noscere dall’oggetto del suo desiderio. Basta un piccolo segno con le palpebre, uno sguardo connivente e languido, e l’altro, se è inte-ressato, capisce. È il diavolo in persona che dirige questa danza .
Capii subito che anch’io gli piacevo. Quando poteva, tornava al mio tavolo, versando altro vino e sfiorandomi con il braccio.
Staccai un foglio dalla mia agenda e scrissi: “Sono Daniele, come ti chiami?”. Lo prese e tornò dopo qualche minuto. Aveva risposto sotto il mio nome: “Sono Lorenzo. Possiamo vederci?”. Staccai un altro foglio: “Quando e dove ?”. Versando altro vino mi sussurrò all’orecchio: “Aspettami sotto, alle dieci, ma non guar-darmi così, qualcuno del personale potrebbe accorgersi!”.
Ormai esisteva solo lui. L’India? Chi se ne fregava!
L’attesa di una persona bramata è una specie di estasi satanica. Sei stregato. Perdi la nozione del tempo, aspetti solo lei. Qualche cosa di simile deve aver vissuto Thomas Mann: lo descrive, e fu certamente una sua esperienza, nel racconto “Morte a Venezia”.
Avevo, sì, perso la testa. Ma non fino al punto d
Non ci sono mi piace

Commenti 0

Inserisci commento

E' necessario effettuare il login o iscriversi per inserire il commento Login