La poetica dell'impronta
Il contatto imprime su di essi delle narrazioni sotto forma di segni, solchi e tracce.
Attraverso le impronte lasciate al di fuori di sé, l'uomo ha la possibilità di sopravvivere al di là del tempo e della sua spoglia mortale, testimoniando la propria esistenza, salvandola dal nulla in cui è destinata a cadere.
Il mio lavoro vuole essere una riflessione sulla propria pelle come superficie unica e individuale, come mappa della propria esistenza, e sull'impronta come traccia che permette all'occhio di incontrare una presenza in un'assenza, un vissuto, un istante.
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