What I see? What You see?

What I see? What You see?

Citando John Szarkowski: "Estrapolare dal contesto è l'essenza dell'abilità del fotografo. Il suo unico problema è : che cosa deve tenere, e cosa invece deve eliminare? La linea di demarcazione tra dentro e fuori è il limite dell'inquadratura. Mentre il disegnatore inizia con il centro della strada, il fotografo inizia con l'inquadratura. Il perimetro dell'immagine fotografica definisce il contenuto, e isola accostamenti inaspettati. Mettendo insieme due fatti, si crea una relazione. Il bordo della fotografia seziona forme familiari, e mostra il frammento sconosciuto. crea le forme che circondano gli oggetti. Il fotografo modifica i significati e le configurazioni del mondo attraverso una cornice immaginaria. Questa cornice è l'inizio della geometria di questa immagine. Essa sta al fotografo come il cuscino perimetrale sta al tavolo da biliardo. "
(da L'occhio del fotografo di John Szarkowski)

Questo lavoro vuole riflettere sulle possibilità compositive infinite della fotografia che si trovano nella mente del fotografo prima di scattare la foto, ma anche dopo, quando l'autore l'ha realizzata, e ha deciso di stamparla. L'immagine fotografica non sarà mai una mera registrazione della realtà.

L'opera è costituita da una stampa fine-art (Reichstag, Berlino) montata su alluminio, e da tre passe-partout in diverse dimensioni, che possono essere posizionati a piacere dai visitatori.

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