Nella mia ricerca pittorica la percezione del paesaggio è continua e presente nella sua percezione sensoriale ed emotiva. Devo molto alla natura, allo studio di essa che mi permette di partire da un'idea, attraverso l'osservazione, e di ricercarla successivamente nelle mie percezioni che ho nei confronti del corpo. In quest'opera, in particolare, c'è l'intensa (ri)scoperta di come un ritratto di famiglia, la mia, possa inserirsi, attraverso respiri, movimenti e battiti corporei, all'interno di uno spazio aperto antropizzato da un'antropologia contadina che si presenta ogni volta che guardo fuori dallo studio o che varchi la soglia di casa per andare in ogni dove.
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celeste,
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