100 SOLDIERS - THIS IS NOT A GAME
Incasellati come in una battaglia navale cento soldati, raffigurati come soldatini di piombo o plastica, “giocano a fare la guerra”.
Sono tutti uguali gli ’”uomini soldatino”, con la loro divisa, il fucile, i loro buoni propositi, omologati e uniformati con una targhetta in metallo recante il loro nome, succubi della perversa ragione che vuole le guerre fatte e combattute da eroi, dove i vivi verranno glorificati in terra e i morti in cielo. Dove i vincitori e vinti sono le facce opposte della stessa medaglia, indissolubilmente legati, a dividerli una sottilissima e invisibile linea, a deciderne le sorti spesso la sola fortuna.
Mandati in guerra e sparpagliati per il mondo come si fa con i carri armati del Risiko, un po’ qui, un po’ lì, tanto sono solo degli “uomini soldatino”.
Poi ci si risveglia “A2, colpito”, un soldatino è morto, il rosso diventa il colore predominante, ti accorgi che non è solo un nome nella targhetta, MARIO, ha una famiglia, ha casa che lo spetta, una moglie, un figlio, un cane, tutto come l’immaginario collettivo vuole, tutto tranne quella “X” che adesso ha preso il suo posto.
Mario sarà ricordato con una scritta incisa nel marmo bianco, vicino a lui altri
soldatini, sono eroi, morti e glorificati per mano di qualcuno che con loro giocava a fare la guerra.
Non vogliamo più eroi, THIS IS NOT A GAME.
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Lino
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