Core
L' urlo della pace
The scream! È il sintomo di qualcosa che non può più essere represso, ma deve fuoriuscire, subito, ed esplodere finché non sia da tutti udito. Nessun limite. Il limite è, esso stesso, già stato profanato in quanto non c’è limite a un urlo d’amore, un urlo di rabbia, un urlo di libertà, un urlo di vita soffocato che dura secondi, minuti, ore e giorni e che si protrae per anni che diventano secoli. È il primo vagito di un napoletano che sa di essere appena venuto al mondo. Ed è l’ultimo alito, di chi ha dato tutto per un nuovo inizio. Descrizione: L’opera presentata è “l’urlo della pace”, del 2013. L’artista Nicholas Tolosa, da sempre impegnato, col suo acrilico bicromatico dal taglio fotografico, ad asportare dalla realtà del suo territorio, quei frammenti di povertà, di guerra e di sofferenza spogliate di tutto il non-necessario e trasportati con la stessa intensa emotività sulle tele, vuole con quest’opera soffermarsi sul tema della RENOVATIO. Questa provocazione, trova la sua linfa vitale dalla denuncia dell’immutabile, a cui il Tolosa reagisce con un Cristo urlante, con l’intento di scuotere le coscienze, dal loro stato dormiente .
Nuova vita
L’ opera analizza la tematica del tempo e della memoria attraverso la sfera conscia ed inconscia dell’ individuo. La maternità o comunque la nascita di una nuova vita da sempre trovano memoria e spazio nella collettività e nei singolo, facendo parte della natura stessa dell’ essere umano. Un momento irripetibile, unico, una nuova vita che nasce, l’ essere madre, binomio indissolubile all’ interno delle coscienze collettive. E’ l’ universo e la natura stessa che impone, in senso positivo, tali sviluppi naturali, i quali si estrinsecano in modo memorabile. Ogni singolo individuo appartenente al totale composto dalla collettività non può dimenticare o non comprendere tale esperienza diretta o indiretta e tale emozione. Sovente all’ interno delle coscienze umane e fin dai primi momenti in cui l’ uomo comparve sulla terra, troviamo tali manifestazioni intrinseche alla memoria dello stesso.
Incontro al destino
L’ opera presentata analizza la tematica della “Shoah”. Qui è rappresentata una divisione militare italiana completamente sterminata dai tedeschi. Il titolo, come ben si comprende, allude al destino cui vanno incontro i militari nel prosieguo del loro cammino. Vuole essere questa una viva denuncia affinché questi fatti atroci non siano dimenticati dalla collettività e soprattutto vuole essere una denuncia al male del mondo per sperare che un giorno fucili e cannoni possano sparare soltanto fiori. Insomma è una denuncia per mettere dinanzi agli occhi di tutti ciò che non dovrebbe mai accadere. L’ utilizzo del bianco e del nero vuole, da una parte richiamare le vecchie foto e dall’ altra creare maggior pathos nel fruitore dell’ opera.
Nelle mani nulla
Un campo di concentramento, un luogo qualunque in qualsiasi angolo del mondo…denominatore comune è la sofferenza. In alto sul fondo sagome vagano senza meta alla ricerca del nulla, mentre tra l’ ammasso di cianfrusaglie, quasi come se ne facessero parte, corpi esanimi appena si distinguono. Al centro della rappresentazione un uomo ormai consumato dalla fame, le ossa sono in vista e indosso non ha nulla, privato di qualunque dignità cerca invano qualcosa che non c’ è. Già non c’è, perché nulla più ha tra le mani, nulla di cui vestirsi, nulla di cui sfamarsi, il corpo quasi scheletrico sottolinea la condizione di sofferenza e fame. Il bianco e nero drammatizzano maggiormente la scena che quasi si manifesta come una rappresentazione teatrale, quella della vita. La composizione così grigia pare invece, colma di colore. Ma si tratta di un colore violento, acido, di denuncia. Una viva denuncia alla fame nel mondo e alla sofferenza, un invito allo spettatore ad entrare dentro la tela ed annullare le distanze che da essa lo separano creando un’ empatia che possa scaturire sentimenti positivi nei confronti dello scottante tema, sempre attuale e senza tempo. Viene fuori quella delusione verso l’uomo che tanto colpì gli espressionisti d’inizio Novecento ma con quella capacità di incunearsi nel vissuto, di autodenuncia, di riconoscere l’incapacità di opporsi allo scorrere degli eventi. La grande nostalgia che si percepisce a un primo sguardo è quanto mai fuorviante. Le figure che popolano l’immaginario pittorico, infatti, posano non come icona di piccole e grandi tragedie umane ma più come icone di un tempo dove le immagini sono indagate, sviscerate e deturpate dallo sguardo molesto dell’osservatore che nello spingere la vista entro le pieghe dell’accaduto non fa altro che alimentare un insano ed egoistico, seppur insito e atavico, senso della morte.
Essere un numero
L' opera rappresenta una divisa come quelle che erano indossate dai deportati nei lager, indicando l' assoluto essere anonimo di chi la indossava, riconoscibile solo attraverso un numero. Il messaggio vuole far comprendere come anche oggi non siamo altro che numeri e statistiche nella società. Nulla da allora è cambiato
Dormi
culturali,storiche , avvolti da un velo malinconico dovuti alla realistica poetica di un dramma teatrale , che in ogni opera sembra cercare un grido di vita .
La rabbia, del non essere considerati.
Il non reagire , verso un mondo troppo duro .
La povertà , che isola nel silenzio .
L’amore, di una solitudine tormentata .
La nascita e la morte , nel voler credere che tutto abbia un senso.
La realtà di uno stralcio quotidiano, mescolata tra arte e cultura , prende un importanza concreta nel lavoro dell’artista , come crescita, ricerca,creazione , che in un bianco e nero ci fa calare in un mondo suggestivo, dove ogni rappresentazione resta legata ad un filo come una marionetta in attesa del suo essere aiutata .
Il percorso che il giovanissimo Nicholas Tolosa , tenendoci per mano ci propone è un ovattato cammino del tramandarsi degli avvenimenti .
La nascita, la vecchiaia, la morte , in un linguaggio deciso, diretto, dinamico , con una potenzialità artistica nella comunicazione piena di sfide, in un tocco sensibile e graffiante, denunciando lo stato violento in cui le sue vittime vengono isolate, giudicate, abbandonate , osservate e messe in primo piano immortalandole eternamente, in una tragica immagine di se stesse .
La forza dei particolari è carica di passione , arrivando a riempire i nostri occhi .
Che cos’è una tela per un pittore , se non il soffermarsi a riflettere sui traumi che la società gli presenta e un pennello a sfogare fotografando dando vita alle sfumature che il dolore silenziosamente gli provoca !!
E Tolosa questo lo sa bene .
Figure create d’arte nel tempo che corre, in paesi che potrebbero essere ovunque .
Il cambiamento figurativo espressivo, in cui siamo immersi :
Dal neonato tra le braccia di una nurse felice “Nuova Vita” , all’anziano con la sua lunga barba bianca apparentemente curata, orgoglioso e rassegnato al tempo che passa “ Tempo”, al bambino povero vestito in abiti prestati , in un epoca che potrebbe essere ieri o oggi ma che sempre uguale resta, ed osserva con occhi affamati senza sorrisi ne lacrime un destino che altri hanno già scelto per lui , “ Quale Futuro”.
Il cambiamento storico linguistico :
Come testimonianza di una condizione obbligatoria vissuta nell’inferno di un campo di sterminio , nel ritratto perpetuo di un ebreo umiliato, che quasi con paura si lascia riprendere in un atmosfera fatta d’ombre , quello che poi la memoria non ha più potuto cancellare “Treblinka”
Il cambiamento psicologico, emotivo,sociale:
In “Ultimo Istante” e “Nelle Mani Nulla”, viene sottolineato l’accecamento alla rinuncia e sconfitta di vita . Svanire in un degrado di non spazio ne tempo .
Qui il pittore senza metafore ha voluto incidere la disperazione ,l’isolamento, di essere al limite della prostrazione nel proprio inconscio oscuro .
Relitti ai margini, esistenze macerate dalla coscienza, solitudine culturale .
Infatti lo scenario espresso, rappresenta la difficoltà e l’impossibilità di reazione di una realtà contemporanea .
Nicholas Tolosa ,non solo evidenzia talento artistico, ma soprattutto ci da una grande lezione di vita, in una società diventata superficiale .
C’insegna che la grandezza dell’arte è denunciare , come espressione di rispetto .
E con poetica semplice ,dipinge, ci parla, c’illustra , ci arricchisce in un viaggio dalle varie presenze , che vivono le vicende di un mondo che è molto più reale che di fantasia . E proprio con attenzione sincera ed emozionale verso quel mondo nel quale si sente appartenere, ma in cui l’artista si trova come spettatore e allo stesso tempo divulgatore . Cosi si avverte da parte sua la volontà di voler partecipare ad un cambiamento in aiuto di questa terra che alla fine è di tutti e di nessuno .
Il pittore napoletano racchiude in questa nuova Mostra una serie di opere, selezionate dopo una lunga ricerca nella pittura acrilica. E dotato di grande immaginazione ha sfruttato la sua esperienza utilizzando al meglio questa tecnica pittorica .
E solo nel bianco e nero resta immortalata la profondità dell’essere umano .
Dormi , è il titolo dell’Opera del pittore Nicholas Tolosa .
Come si potrà vedere è realizzato in Acrilico su tela
L’Opera che siamo qui ad osservare , come tutta l’arte di Nicholas Tolosa, ha un travolgimento comunicativo come forma di solidità , come messaggio di eterno.
Malraux disse : l’arte è la sola cosa che resiste alla morte
Appunto è proprio questa l’arte , restare sempre viva nel tempo che passa
Cosi il giovane pittore napoletano , vuole omaggiare il Cristo Velato,
e lo fa avvicinandosi alla tela come atto di rispetto, quasi ad accarezzare il velo che lo avvolge .
Il materiale con cui lavora, è fatto di sensazioni di emozioni di passione , che si mescolano al divino, all’etereo.
Mettendosi in gioco, confrontandosi col tempo passato , vuole immortalare con segni decisi , la creazione di un corpo sovrano
La sua idea di rappresentazione , è quella di trasmettere il senso di abbandono , di un aiuto non arrivato, di un dolore chiuso nel profondo dell’io .
La morte quasi nascosta , per non vedere .
La morte, immortalata , creata per la vita , per durare ed essere guardata nuda nel suo silenzio .
Perfetta nel lungo sonno
Si può notare come la pittura di Tolosa , si faccia portavoce all’eredità dell’opera stessa , viaggiando nella creazione tra passato presente e futuro .
Il tempo immobile nella sua sicurezza , avvolge il pittore nell’espressione del suo inconscio , tracciando un percorso di sobrietà , candore , limpidità alla scoperta della propria coscienza artistica
Arrivando ad ammirare una fusione di temporalità tra il mondo di ieri e quello di oggi , con una consapevolezza di maturità che il pittore conosce bene .
La verità della sofferenza ,elaborata in funzione all’attesa di risorgere
Risorgere da morte a vita
Risorgere da uomo ad artista
Si può notare come Nicholas Tolosa sia istintivo e orientato alla dedizione di nuove sperimentazioni verso la bellezza e la verità dell’arte in tutte le sue forme.
Il talento vibra nello sguardo di tanta fantasia , dove l’immagine ben definita e senza colori , lascia completa libertà d’immaginazione .
Il pittore con quest’opera “Dorme” , ha voluto dialogare non solo in un viaggio a ritroso storicamente, ma ha voluto segnare un dialogo religioso artistico .
La morte, non morte . Essa vive
Inconsapevole ci porta ai confini di una libertà spirituale
Si può notare nell’artista , un analisi profonda di ribellione , nel modellare il suo giudizio per l’uomo che è e che sarà , per l’artista che è che sarà . Infatti possiamo notare che non solo crea nuove vite, ma si mette a completa disposizione di chi lo ammira , in tutta la sua personalità .
E’ cosi e si fa conoscere per quello che è . Ci fa scoprire attraverso le sue opere i suoi pensieri segreti , arricchendo culturalmente il suo lavoro verso il prossimo .
L’anima di questo giovane pittore , che decide di avvicinarsi allo strazio del Cristo velato , lo racconta, lo raffigura nella sua esposizione come un uomo che potrebbe essere chiunque , un uomo dei giorni nostri .
Nicholas Tolosa , comunica denunciando l’ingiustizia, e si può scorgere come in ogni suo lavoro ci sia una rivoluzione .
Rivoluzione e forza del suo essere guardando e vivendo la vita , e si trasmette anche in quest’opera “Dormi” dove si confronta culturalmente e filosoficamente alla conoscenza misteriosa della fede .
Ispirazione ,creazione , sacro , si fondono nell’universo di questo artista , facendoci riflettere muti all’eterno dormire
Opera “Dormi “
Morire, dormire.. forse sognare . Ecco il difficile
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